“Late Night With the Devil – In onda con il diavolo” (“Late Night With the Devil”) è un film del 2023 scritto, diretto e montato da Cameron e Colin Cairnes. Film prodotto da Image Nation Abu Dhabi, Spooky Pictures e Future Pictures, interpretato principalmente da: David Dastmalchian (Jack Delroy), Laura Gordon (June Ross-Mitchell), Ian Bliss (Carmichael), Fayssal Bazzi (Christou), Ingrid Torelli (Lilly) e Rhys Auteri (Gus McConnell).

Nel 1977, durante la notte di Halloween, una trasmissione televisiva in diretta presentata da Jack Delroy scatena il male attraverso i tubi catodici del paese.

“Late Night with the Devil” è un film che riesce a catturare l’attenzione sin da subito grazie a una narrazione che inquieta e mette tensione. Il contesto è spiegato molto bene: siamo negli anni ’70 in America, un periodo di caos tra politica, guerra in Vietnam e disillusione generale. Questo periodo storico fa da sfondo a una storia che parla di spettacolo, di ambizioni e del prezzo che si è disposti a pagare per raggiungere il successo. Il diavolo, in questo film, vive in America. Vive nello spettacolo, nelle brutture del paese, nel dio denaro e nel fanatismo.

Uno degli aspetti più interessanti del film è la fotografia. Durante le scene in diretta televisiva i colori sono vivi, mentre il dietro le quinte viene mostrato in bianco e nero. Questa scelta rappresenta bene la differenza tra ciò che viene mostrato e ciò che accade realmente. I colori della diretta esprimono la finzione, un mondo costruito per apparire interessante e spettacolare. Il bianco e nero, invece, rappresenta la realtà, senza fronzoli e più fredda, come se si volesse sottolineare che la verità, senza “colori”, ci appare meno frizzante e preferiamo ignorarla. È come se il bianco e nero ci dicesse che abbiamo paura di scoprire come stanno veramente le cose e quindi ci rifugiamo nel mondo a colori della televisione, fatto di apparenze e superficialità. Anche lo stile della fotografia richiama perfettamente gli anni ’70 e gli show televisivi di quel periodo, immergendoci in un’atmosfera autentica.

Un altro aspetto che emerge con forza è come il film mostri l’industria dello spettacolo sempre alla ricerca del “di più”, disposta ad avvicinarsi a tutto, anche al mondo delle cospirazioni, del diavolo, fino al punto di non ritorno. Qui si parla di sacrificare la propria anima a Satana per raggiungere i propri sogni e successi, un tema legato non solo a Hollywood ma a tutta l’industria dell’intrattenimento. Tra illusioni, magia, esoterismo e scetticismo, il film gioca molto su quanto si può credere e dove invece no, spingendosi al limite per ottenere ascolti, senza farsi problemi a mostrare persino qualcosa di macabro, se questo potesse far scalare la classifica degli ascolti.

Il cast è tutto funzionale e rende molto bene. David Dastmalchian, al suo primo ruolo da protagonista, è di un livello davvero alto. È un ruolo che gli calza a pennello, e dimostra di avere il talento per reggere un film sulle sue spalle.

Le musiche sono ottime e il montaggio è di alto livello. Si passa dalla diretta al dietro le quinte in maniera quasi frenetica, ma tutto rimane coeso e ben ritmato. Questo aspetto tecnico è molto compatto e funzionale, creando una regia piacevole arricchita da una scenografia in pieno stile anni ’70. I personaggi, anche se non vengono approfonditi molto, sono presentati bene e colpiscono sin da subito. Tutto scorre in maniera ottimale, mantenendo l’interesse dello spettatore dall’inizio alla fine. Gli effetti speciali nelle apparizioni del diavolo, invece, non mi hanno fatto urlare all’eccellenza. Forse hanno voluto richiamare gli horror anni ’70, come “L’Esorcista” (1973), ma personalmente non mi hanno convinto del tutto.

Il finale rimarca quello che abbiamo visto per tutto il film: quella linea sottile tra illusione e realtà, tra ciò che si vuole diventare e il sacrificio necessario per farlo, tra il bene e il male. L’ultima frase del protagonista è quasi un invito a svegliarsi e togliersi di dosso l’ipnosi della televisione, ma anche di tutti i mezzi di comunicazione. Aprite gli occhi, guardate la realtà e scoprite come stanno davvero le cose.

Il film mi è piaciuto, riesce a inquietare e mettere tensione, specialmente dal momento dell’ingresso della bambina. Però, quello che mi ha fatto storcere il naso è che hanno messo tanti temi dentro la storia, ma senza approfondirli molto, probabilmente per via della durata breve del film (1 ora e mezza). Questo ha reso alcuni argomenti trattati in maniera un po’ superficiale, lasciando quella sensazione che si poteva fare di più, ma, detto ciò, devo dire di essere rimasto realmente soddisfatto.

Fai Girare📡