“Biancaneve” (“Snow White” ) è un film del 2025 scritto da Erin Cressida Wilson diretto da Marc Webb. Prodotto dalla Walt Disney Pictures, è il remake live-action del classico Disney “Biancaneve e i sette nani” (1937), ispirato dall’omonima fiaba dei fratelli Grimm. Film interpretato principalmente da: Rachel Zegler (Biancaneve), Gal Gadot (Regina cattiva), Andrew Burnap (Jonathan) e Ansu Kabia (cacciatore).
Nel regno ai confini di una foresta incantata, la principessa Biancaneve vive una vita felice con i suoi genitori fino alla morte della madre. Il re sposa una nuova donna, la Regina Malvagia, che, ossessionata dalla bellezza, scopre che Biancaneve è più bella di lei. Gelosa, ordisce un piano per eliminarla. Biancaneve fugge nel bosco e trova rifugio con sette minatori. Lì incontra Jonathan, un giovane coraggioso che la aiuta a trovare la forza per affrontare la sua matrigna e riprendersi ciò che le spetta.
“Biancaneve”… Eh, quante cose si potrebbero scrivere su questo film. Partiamo dalla sceneggiatura: c’è qualcosa che non torna nel modo in cui il film gestisce il concetto di bellezza. All’inizio lo specchio dice che la regina è la più bella, poi improvvisamente cambia idea perché Biancaneve dimostra di esserlo interiormente. Ma allora questo cosa significa? Che prima la regina era più bella interiormente di Biancaneve? La logica sembra vacillare. Anche il nome di Biancaneve è stato giustificato con un espediente alternativo, perché l’attrice protagonista non è affatto “bianca come la neve”. Espediente forzato, quando bastava semplicemente trovarne una “bianca come la neve”, ma no, vogliamo inserire per forza la componente Woke, ok continuiamo così. La stessa cosa vale per i nani, non vengono mai chiamati con la parola “nani”, tanto che il titolo del classico del 1937 si chiamava “Biancaneve e I sette nani”, ma nel titolo di questo remake non si poteva fare, troppo politicamente scorretto. Un “Biancaneve” inclusivo.
I costumi sembrano usciti da un raduno di cosplayer medievali più che da un film fantasy. La scenografia è poco ispirata, non riesce a trasportarti in un mondo magico, sembra più un prodotto di Disney Channel.
Il montaggio è carente, manca fluidità nelle sequenze. I nani sembrano posticci, non si mescolano bene con gli umani e la CGI spesso fatica a reggere il tutto, risultando artificiosa e poco credibile.
Rachel Zegler nel ruolo di Biancaneve non riesce a trasmettere quella leggerezza, leggiadria ed eleganza che il personaggio dovrebbe avere. E neanche simpatia, a dire il vero. Gal Gadot nei panni della regina cattiva fa il suo, ma il problema è tutto il contesto: costumi finti, scenografie finte, un mondo che non riesce mai a sembrare reale.
La sceneggiatura è un disastro. Il cacciatore, invece di mettere una mela nello scrigno, non poteva mettere, che ne so, un cuore di un animale (dal momento che è un vero “cacciatore”) per far credere alla regina che Biancaneve è realmente morta? Ah no, giusto, troppo violento. Ma poi la regina non si prende nemmeno la briga di verificare, chiede subito allo specchio chi sia la più bella. E il personaggio di Jonathan? Prima dice che non la aiuterà e che non è affar suo, perché è un fuggiasco, in stile Robin Hood, poi cinque secondi dopo cambia idea e si prende pure una freccia per lei. Decisioni casuali, senza costruzione.
A livello registico, nulla da segnalare. Nessun guizzo creativo, nessuna scena davvero interessante. Anche il cast è sbagliato in partenza: se il film deve mostrarci che qualcuno diventerà più bello della regina, perché scegliere una regina così bella come Gal Gadot?
Ci sono momenti che si ripetono inspiegabilmente: Biancaneve e i nani si salutano per sempre e poi si rivedono cinque minuti dopo, questa cosa avviene per due volte. E la scena in cui le guardie si ribellano alla regina è di una banalità sconcertante.
Le parti cantate non mi disturbano di per sé, ma ce ne sono davvero troppe, e salvo poche eccezioni, le canzoni sono banali e dimenticabili. Il film nel suo complesso sembra sconnesso, i vari reparti… attoriale, registico, tecnico non sembrano lavorare in armonia. Anche le musiche di sottofondo non aiutano a creare atmosfera.
Se proprio si voleva fare un remake, perché non puntare su un uso minimo della CGI? I nani potevano essere interpretati da attori veri, con trucco e parrucco. Ma forse sarebbe stato “troppo impegnativo” o si sarebbero temute polemiche perbeniste sul body shaming legato alla parola “nani”. In realtà, è solo l’ennesima trovata per vendere il film e incassare sfruttando il titolo “Biancaneve”. Funziona? Non sempre. Il passaparola gira e chi va al cinema una volta ogni due mesi difficilmente spende soldi per prodotti del genere.
Un bel film? No, sicuramente no. Lo guardi una volta e te ne dimentichi subito. Non trasmette nulla: né ansia, né gioia, né tristezza, né paura. Nulla di nulla.
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