Il film “Road House” su Prime Video è un remake diretto da Doug Liman del classico “Il Duro del Road House”. La trama segue Elwood Dalton (interpretato da Jake Gyllenhaal), un ex lottatore dell’UFC che, dopo un evento traumatico, decide di cambiare vita e guadagnare denaro partecipando a incontri clandestini, intimidando i suoi avversari solo con la sua presenza.

Viene avvicinato da una ragazza proprietaria del Road House, che gli offre un lavoro come buttafuori per proteggere il suo locale dall’assalto della malavita, per motivi che si scopriranno man mano. Tuttavia, accettando il lavoro, risveglia il suo mostro interiore, inattivo da tempo, dando vita a un’escalation di violenza senza controllo.

Il film non riesce a definire chiaramente se vuole essere serio o comico, poiché mescola diversi elementi e battute umoristiche, cercando occasionalmente anche di creare momenti più seri che però non si intersecano bene nel contesto. I nemici del protagonista sembrano caricature e la trama di base non risulta essere poi così interessante, non riuscendo a coinvolgere appieno lo spettatore, il quale aspetta solamente le scene in cui se le danno di santa ragione, grazie a una regia che esprime il meglio di se in quei momenti.

Nel complesso, il film pecca per la mancanza di una direzione chiara, limitandosi a narrare una serie di eventi. Jake Gyllenhaal offre una buona interpretazione e si presenta in ottima forma sullo schermo. Il debutto di Conor McGregor è accettabile, ma tende a essere eccessivamente caricaturale, con l’attore che interpreta una versione amplificata di se stesso nella vita reale.

Un film che non si sa se è carne o se è pesce, ma che comunque intrattiene abbastanza e non annoia, per quanto mi riguarda un film riuscito a metà.

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