“M – Il figlio del secolo” è una miniserie televisiva italo-francese diretta da Joe Wright e scritta da Stefano Bises e Davide Serino. Tratta dall’omonimo romanzo del 2018 di Antonio Scurati. La miniserie ha debuttato il 10 gennaio 2025 su Sky Atlantic. La serie tv è interpretata principalmente da: Luca Marinelli (Benito Amilcare Andrea Mussolini), Francesco Russo (Cesare “Cesarino” Rossi), Barbara Chichiarelli (Margherita Sarfatti) e Benedetta Cimatti (Donna Rachele Guidi Mussolini).
La serie narra l’ascesa politica di Mussolini e della sua creazione: il fascismo. Inizialmente un movimento, poi un partito che Mussolini guida fino ai vertici del governo italiano, per poi stravolgere la democrazia e imporre la dittatura.
“M – Il figlio del secolo” è una serie che colpisce per la sua potenza visiva, narrativa e interpretativa, riuscendo a restituire un ritratto complesso di Mussolini e del contesto storico che lo ha visto protagonista.
La fotografia è perfetta: toni gialli tendenti allo scuro evocano un periodo passato oscuro, depressivo e carico di paura. Anche le immagini in bianco e nero in stile “Luce” funzionano molto bene, amplificando la sensazione di trovarsi immersi nella narrazione storica. La regia è capace di dare distorsione alle scene più ambigue e costruire tensione dove necessario, grazie a un sapiente uso di zoom-in, mezzi busti e primi piani dettagliati, creando un climax intenso e coinvolgente.
L’idea di rompere la quarta parete è una scelta dirompente e perfettamente coerente con la figura di Mussolini e il suo movimento. La voce narrante dello stesso dittatore permette di esplorare la sua psiche e i suoi pensieri, offrendo anche uno sguardo al contesto storico che lo ha circondato, sia nel suo tempo che in un’ottica post-mortem. I discorsi nelle piazze sono ben costruiti e restituiscono l’enorme capacità comunicativa di Mussolini, che in un’Italia post-Prima Guerra Mondiale, segnata da ignoranza e rabbia, trovò terreno fertile per il suo consenso.
La serie riesce a raccontare un Mussolini inizialmente insicuro, fragile, persino deriso dagli oppositori e dalle circostanze. Questo senso di rivalsa sociale diventa il motore della sua ascesa e della sua sete di vendetta. Luca Marinelli, pur non somigliando perfettamente a Mussolini nell’aspetto, lo fa dimenticare completamente grazie a un’interpretazione straordinaria: movenze, voce, toni, espressività e sguardi lo trasformano nel personaggio, rendendolo vivo e credibile.
Un ruolo centrale è quello della consigliera e amante Margherita Sarfatti, interpretata da Barbara Chichiarelli, che la serie mostra come una figura determinante per le scelte di Mussolini e per la sua ascesa politica. La narrazione suggerisce che, senza di lei, forse il destino del dittatore sarebbe stato diverso.
Tutti gli attori mi sono piaciuti molto: ogni interpretazione è curata e perfettamente in linea con il tono della serie, contribuendo a rendere credibile il racconto di un’epoca complessa e drammatica.
Le ambientazioni sono in linea con l’epoca e il contesto storico, anche se alcune location, come le strade con travi di legno, risultano un po’ artificiali e quasi teatrali. Alcuni elementi scenografici e narrativi sono volutamente romanzati, come il trono di Vittorio Emanuele III e la scrittura di alcuni eventi, scelte fatte per rendere le scene più attraenti e per mantenere alta la tensione narrativa.
La serie utilizza molte metafore visive, costruite con grande maestria dal regista Wright e dal montaggio. Sono immagini che si assimilano in un istante, come la rottura di una matita, che riesce a trasmettere un intero stato d’animo senza bisogno di parole. Il linguaggio è potente, fatto di frasi forti e di metafore sulla guerra, sulla manipolazione delle masse e sulla violenza politica, che arrivano dirette e senza filtri.
Le musiche sono perfettamente in sintonia con la narrazione: frenetiche, sconcertanti, burbere, accompagnano la tensione e il ritmo della serie. Il tono è volutamente grottesco in alcuni momenti, un espediente per esorcizzare una realtà storica talmente cruda e crudele da risultare quasi surreale.
“M – Il figlio del secolo” è una serie potente e coinvolgente, capace di restituire la figura di Mussolini nella sua complessità. La regia, la fotografia, le scelte narrative e la straordinaria interpretazione di Luca Marinelli ne fanno un prodotto di altissimo livello. Pur con qualche scelta estetica discutibile e alcune licenze storiche, la serie riesce a intrattenere e a lasciare il segno, restituendo un ritratto vivido e disturbante di un’epoca che ha segnato la storia d’Italia.
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