“Inside Out 2” è un film d’animazione, sequel del film “Inside Out”, scritto da Meg LeFauve e diretto da Kelsey Mann, prodotto da Pixar Animation Studios e Walt Disney Pictures. Doppiato principalmente da: Amy Poehler (Gioia), Phyllis Smith (Tristezza), Kensington Tallman (Riley), Lewis Black (Rabbia), Tony Hale (Paura), Liza Lapira (Disgusto), Maya Hawke (Ansia), Ayo Edebiri (Invidia), Paul Walter Hauser (Imbarazzo) e Adèle Exarchopoulos (Ennui).

Il quartier generale viene improvvisamente demolito e ricostruito per fare spazio alle nuove Emozioni: Ansia, Invidia, Imbarazzo e Noia. I componenti originali del primo film incontreranno molte difficoltà a far coesistere il nuovo gruppo per il bene di Riley.

Nel secondo capitolo di “Inside Out”, vengono introdotte nuove emozioni che cercano di prendere il sopravvento su quelle originali, assumendo in questo film un ruolo quasi da villain, specialmente l’emozione dell’Ansia. Nonostante le loro intenzioni siano apparentemente volte al bene di Riley, il loro intervento genera un conflitto interiore. Il film esplora temi come la crescita personale e i legami amicali che vanno e vengono, sottolineando che a volte le scelte fatte con il cuore sono migliori di quelle razionali.

L’animazione mantiene la sua qualità visiva accattivante. Le nuove emozioni sono ben caratterizzate e coese, anche se non raggiungono l’intensità e l’impatto delle emozioni principali del primo film. La pellicola offre divertenti gag e situazioni simpatiche, arricchite dalla presenza di personaggi secondari molto originali. Un personaggio in particolare ricorda Dora l’esploratrice per la sua interazione con il pubblico e la rottura della quarta parete, mentre un altro omaggia il videogioco preferito di Riley da bambina.

In “Inside Out 2”, Riley è cresciuta e affronta l’adolescenza, la pubertà e le prime difficoltà nel delineare il proprio futuro. Il film, visivamente, continua a essere molto piacevole. Il finale è particolarmente toccante, con un abbraccio caloroso che simboleggia l’accettazione dei cambiamenti e la consapevolezza che ogni emozione è parte integrante del proprio essere, proprio come nel primo film.

In conclusione, “Inside Out 2” è un sequel ben riuscito e ben confezionato, con temi interessanti e piacevoli. Tuttavia, se dovessi scegliere tra il primo e il secondo, preferirei sempre il primo film, grazie alle sue meravigliose scenografie e ai collegamenti originali tra la mente di Riley e la realtà.

L’originalità del primo film resta insuperata, mentre il secondo capitolo tende a replicare gli elementi di successo del precedente in modo coerente, aggiungendo diverse novità convincenti.

Fai Girare📡