“Il regno del pianeta delle scimmie” è un film diretto da Wes Ball, prodotto da Warner Bros con protagonisti Freya Allan (Mae) e Owen Teague (Noa). La pellicola, sequel di “The War – Il pianeta delle scimmie”, è il quarto capitolo della serie reboot de Il pianeta delle scimmie, tratta dall’omonimo romanzo di fantascienza del 1963 di Pierre Boulle.

Ci troviamo in un contesto completamente trasformato, generazioni dopo l’era di Cesare. Le scimmie sono diventate la specie dominante e vivono in pace, mentre gli umani sono relegati ai margini della società. Un nuovo leader despota delle scimmie sta erigendo il suo impero e, in questo scenario, una giovane scimmia si imbarca in un viaggio doloroso che la porterà a mettere in dubbio tutto ciò che credeva sul passato, affrontando decisioni che plasmeranno il destino sia delle scimmie sia degli umani.

“Il regno del pianeta delle scimmie” porta in scena un mondo visivamente affascinante, dove l’ambientazione risulta essere uno degli aspetti più curati del film. La narrazione ci presenta un conflitto interno tra clan di scimmie, una lotta per il predominio che riflette le stesse divisioni e ambizioni tipiche della razza umana.

La trama si distacca dalla saga di Cesare per introdurre una nuova storia con protagonisti una giovane scimmia di nome Noah e la giovane Mae. Il loro viaggio alla ricerca dei compagni di Noah e della madre rapiti si rivela un’avventura continua, caratterizzata da un cambiamento costante di atmosfere e scenari.

Interessante il legame tra il clan del protagonista e le aquile, un dettaglio che arricchisce il finale e simboleggia una connessione più profonda con il mondo naturale. In questo nuovo ordine mondiale, i ruoli tra scimmie e umani sembrano invertirsi: gli umani, ormai regrediti nella capacità intellettiva e linguistica, appaiono come i veri “animali” del pianeta.

Il film brilla tecnicamente, con l’uso della performance capture e della CGI che contribuiscono a creare un’atmosfera realistica e coinvolgente. Un elemento di spicco è il modo in cui viene distorto il credo di Cesare dal clan nemico, usato per manipolare e muovere le masse, un parallelismo con le deviazioni che si verificano in alcune religioni.

Nonostante alcuni difetti nella sceneggiatura, “Il regno del pianeta delle scimmie” è un film che colpisce e convince, segnando un punto forte nella saga per la sua capacità di rinnovarsi e mantenere vivo l’interesse dello spettatore.

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