“Grindhouse – A prova di morte” è un film del 2007 scritto, diretto e interpretato da Quentin Tarantino. In origine, doveva essere un unico film insieme a “Grindhouse – Planet Terror” realizzato dall’amico Robert Rodriguez. Tuttavia, a causa del fallimento iniziale nelle sale, si decise di distribuirli separatamente. Il cast include Kurt Russell, Quentin Tarantino, Zoë Bell, Mary Elizabeth Winstead, Vanessa Ferlito, Rosario Dawson, Rose McGowan, Sydney Tamiia Poitier e Tracie Thoms.
La trama ruota attorno a uno psicopatico stuntman che si diverte a stalkerare e inseguire giovani appariscenti ragazze per investirle e ucciderle con la sua auto. Trova in questo atto una perversa eccitazione sessuale. Tuttavia, la sua eccitazione viene stroncata da un gruppo di ragazze più toste di lui, costringendolo a pentirsi di ciò che ha fatto.
“Grindhouse: A prova di morte” è un omaggio ai film grindhouse degli anni ’70 e ’80, con una fotografia retrò che richiama perfettamente quell’epoca. Il film è caratterizzato da dialoghi volgari tra donne e interazioni complesse tra uomini e donne.
Il protagonista, uno stuntman assassino folle, rappresenta la violenza estrema e la volontà di dominare le donne. Prima stalkera le sue vittime, poi le insegue e le uccide. Le donne, tutte molto belle, sono continuamente sessualizzate, perfino dallo sceriffo e da suo figlio, figure che dovrebbero rappresentare l’autorità.
La colonna sonora diegetica, proveniente dal jukebox e dalla radio, aggiunge autenticità all’atmosfera. Gli incidenti automobilistici provocati dal protagonista sono magistralmente girati e rappresentano una manifestazione della sua perversione mentale, ricordando in parte il film “Crash” di David Cronenberg.
Il film utilizza il bianco e nero per sottolineare momenti di cattivo presagio, e la fotografia cambia continuamente lungo il film. Gli uomini in questo mondo sono mostrati come pervertiti e con poca morale, una caratterizzazione incarnata dal protagonista. I dialoghi tra le donne sono ricchi di pettegolezzi, esperienze vissute, relazioni e sesso, mentre quelli degli uomini si riducono per lo più a parlare di sesso. Le scene di inseguimento sono girate in modo eccellente, con continui scontri e momenti d’azione. Gli stunt sono reali, senza l’uso di computer grafica, il che rende il film ancora più autentico.
Il finale vede una rivincita del genere femminile: le donne, inizialmente prede dello stuntman, diventano predatrici, mentre l’uomo diventa la preda. È una vendetta finale in cui il presunto uomo alfa si trasforma in un piccolo coniglio da cacciare, con scene finali adrenaliniche e musiche d’accompagnamento perfette.
Questo film è spesso sottovalutato nella filmografia di Tarantino, probabilmente a causa dell’altissimo livello dei suoi altri lavori, ma “Grindhouse: A prova di morte” merita attenzione. Se fosse stato realizzato da un regista di media bravura, sarebbe stato acclamato sicuramente di più. Il cast è meraviglioso, con attrici stuntwoman incredibili e un Kurt Russell perfetto nel ruolo dello stuntman killer. La regia di Tarantino è, come sempre, ineccepibile.
In definitiva, “Grindhouse: A prova di morte” è un tributo impeccabile ai film grindhouse, caratterizzato da regia magistrale, interpretazioni perfette e dettagli curati. Nonostante il successo commerciale limitato, è un capitolo affascinante nella filmografia di Quentin Tarantino, da riscoprire per la sua autenticità e bellezza.

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