“Civil War” è un film diretto e scritto da Alex Garland, prodotto da A24 e DNA Films e interpretato principalmente da Wagner Moura, Kirsten Dunst, Cailee Spaeny.
In una New York dilaniata dal terrorismo, il giornalista Joel e la fotografa Lee decidono di raccontare l’ultima grande storia: intervistare il Presidente degli USA, asserragliato a Washington durante la Guerra Civile. Insieme a Sammy, un anziano giornalista, e Jessie, una giovane fotografa ammiratrice di Lee, intraprendono un viaggio verso la capitale. Mentre si dirigono attraverso una regione ricca di conflitti e atrocità, incontreranno nel loro percorso molte difficoltà, mettendo così a repentaglio la propria vita.
Il film “Civil War” emerge come un’opera cruda e coraggiosa, particolarmente rilevante per il periodo storico attuale. Il regista non dà informazioni sul passato storico dei personaggi principali, perché non ha bisogno di mostrartelo; loro sono soltanto persone come tante altre nella vastità della guerra. Vuole mostrarti a pieno la crudeltà degli eventi e dei conflitti messi a schermo. Le scene di guerra sono d’impatto, magnificamente coreografate, e non solo trasportano lo spettatore nel cuore dell’azione, ma sono anche un pretesto per riflessioni più profonde.
Il film fa un uso allegorico delle immagini, parallelando i soldati armati di fucili e i fotoreporter che “sparano” con le loro macchine fotografiche, trasformando ogni scatto in un atto bellico. La fotografia all’interno del film non è solo un elemento visivo ma diventa parte integrante della narrazione, con la sua capacità di portare notizie e catturare momenti cruciali, nonostante il film stesso metta in discussione il ruolo del giornalismo in guerra, presentandolo come un’attività a volte brutalmente accattivante e spietata.
Il cast, tra cui spicca la “Dunst”, offre interpretazioni di buon livello che esaltano il tutto grazie a un mix di intensità emotiva e distacco professionale, sottolineando la complessità dei loro ruoli come cronisti di guerra e quanto siano vulnerabili alle devastazioni del conflitto.
Film dal finale aperto a molteplici interpretazioni e un crescendo di tensione che culmina in un climax emotivo, il film invita alla riflessione sulla natura umana e sulla storia contemporanea, lasciando il pubblico con interrogativi persistenti sul costo della verità e il peso delle immagini in tempo di conflitti.
In definitiva, “Civil War” è un film potente che non si tira indietro nel mostrare le atrocità della guerra e la complessità del diritto alla notizia.

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