La trama è molto semplice, parla di un uomo di mezza età che farà di tutto per vendicare suo figlio, perso a causa di una sparatoria tra gang nel quartiere. 

Film dal comparto tecnico eccezionale. La regia di John Woo riesce a farti immergere a pieno nelle scene d’azione, di lotta e di inseguimento, ed è sempre attenta nel mostrarci anche i piccoli dettagli, nei vasti silenzi riflessivi intrisi di rabbia. 

La costruzione del protagonista a differenza di un personaggio come John Wick, viene resa il più verosimile possibile, dove è possibile ovviamente, perché in questi generi di film bisogna accettare il fatto che il protagonista non muoia fino al finale, nonostante tutto quello che gli succede. Il protagonista ha un vero e proprio mutamento psicofisico (molto credibile) dal momento in cui decide di vendicarsi contro i criminali, che hanno distrutto la sua famiglia. Un protagonista che quando entra in azione ricorda diversi personaggi cinematografici, da Blade, passando per The Punisher e finendo con il Giustiziere della notte.

Oltre a tutto ciò, ho apprezzato anche questo particolare parallelismo, tra la droga dei membri della gang ( cocaina, eroina ecc…) di cui si fanno abitualmente e la “droga/adrenalina” del nostro protagonista, nonché un piccolo carion del figlio, che lui ascolta nei momenti di debolezza per ricordare a se stesso che ha un compito da portare a termine, vendicare.

Un film che mi ha convinto a pieno sin dall’inizio e che merita davvero di essere visionato almeno una volta al cinema.

Fai Girare📡