Un film che ci mostra parallelamente la vita privata e quella imprenditoriale del fondatore della Ferrari, Enzo Ferrari, interpretato da un convincente Adam Driver. Ci viene descritto come un uomo distaccato, cinico e di successo che, per sua scelta, vive una doppia vita sentimentale, nascondendo tutto alla moglie, interpretata da un’ottima Penelope Cruz. Un Ferrari che ha imparato presto a costruire una solida corazza intorno a sé stesso dopo le vicissitudini del passato, cosa che gli sarà molto utile negli affari e nel portare in alto il suo cognome.

La regia riesce a farti immedesimare nei panni del pilota e dei suoi dualismi in gara, creando suspense intorno a possibili incidenti. Convince non solo nelle scene d’azione ma anche in quelle di dialogo.

Grazie alla scenografia, riusciamo ad entrare in una Modena anni ’50 verosimile, che vive l’industria automobilistica come una vera e propria religione.

Il ritmo è abbastanza lento, dato dalla poca azione e dalle tante scene parlate, che non dispiacciono affatto. Un altro pregio del film sta nell’essere riusciti ad equilibrare il racconto tra il lato più personale di Enzo e quello imprenditoriale, a differenza di “Napoleon” (film apprezzato e già recensito).

Quindi se volete vedere “Ferrari” sappiate che non troverete molta azione, ma un’interessante connubio tra vita privata e pubblica dell’uomo fondatore del cavallino rampante.

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