Stefano Sollima ci trasporta in una Roma assuefatta dal caldo, dai continui blackout e dalle fiamme che divampano sullo sfondo, quasi a riflettere la società stessa inserita nella storia. Una società corrotta e sporca, dove non ci sono buoni o cattivi, solo persone meno cattive o più cattive.

La trama tocca varie tematiche, come la corruzione nei carabinieri, e il monito a non immischiarsi negli affari altrui per evitare brutte conseguenze.

Il passato ritorna sempre, come sanno bene i tre ex criminali protagonisti, che si ritrovano a difendere un loro simile, vittima delle sporche manovre di chi detiene il potere.

Il film presenta diverse qualità, dalla scrittura dei personaggi alla scenografia e alla messa in scena, ma sono le interpretazioni di Valerio Mastrandrea, Toni Servillo e soprattutto Pierfrancesco Favino, nel ruolo di Cammello, a dominare la scena. Cammello, un uomo con un passato violento, cerca di vivere una vita tranquilla, ma il passato lo perseguita, letteralmente.

Un film che consiglio alla grande a tutti gli amanti e non del genere.

Fai Girare📡