La pellicola, tratta da una storia vera, si focalizza sulla figura di Kevin Von Erich (Zac Efron) e sulla storica dinastia della famiglia Von Erich nel mondo del wrestling. Una dinastia che ha attraversato notevoli successi ma anche profonde tragedie famigliari.

Il film offre interpretazioni sufficienti, ma la trama manca di profondità, risultando piatta. Sebbene la fotografia sia un pregio, si avverte la mancanza di epicità emotiva sia nei dialoghi che nelle scene di combattimento.

La storia ruota attorno a un padre ex wrestler che spinge i figli a competere, cercando di far emergere il massimo potenziale, là dove lui stesso non è riuscito ad arrivare.

Nonostante l’interessante dinamica tra padre e figli, il film appare semivuoto. Le musiche e le scenografie degli anni ’80, ambientate in Texas, contribuiscono a creare un contesto il più verosimile possibile.I toni cupi dovuti alla storia familiare contribuiscono a un’atmosfera generale di caduta dal successo. 

Complessivamente, il film si colloca appena sopra la sufficienza, non riuscendo a soddisfare le mie aspettative, specialmente considerando che la casa di produzione del film è l’A24, da me molto apprezzata.

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